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Scompenso cardiaco: problemi di sicurezza per l’associazione antagonista del recettore dell’angiotensina ed Ace inibitore


Una meta-analisi ha trovato che la combinazione di un antagonista del recettore dell’angiotensina II ( sartano ) e di un Ace inibitore nel trattamento dell’insufficienza cardiaca, è associata ad aumento marcato gli effetti avversi rispetto al solo Ace inibitore.

Sono stati identificati 4 studi clinici, per 17.337 pazienti, e con un follow-up medio di 25 mesi.

I pazienti con scompenso cardiaco cronico, trattati con l’associazione di un Ace inibitore e di un sartano, hanno presentato un aumento dell’incidenza di interruzione del trattamento a causa di eventi avversi ( rischio relativo, RR = 1.38 ), ed aumentato rischio di peggioramento della funzione renale ( RR = 2.17 ), iperkaliemia ( RR = 4.87 ), e di ipotensione sintomatica ( RR = 1.50 ), rispetto alla terapia standard.

Aumenti del rischio simili sono stati osservati nei pazienti con infarto miocardico acuto e disfunzione ventricolare sinistra sintomatica con rischio relativo di 1.17 per l’interruzione del trattamento, 1.61 per il peggioramento della funzione renale, 1.33 per l’ipotensione sintomatica e 1.33 per l’iperkaliemia.

Tuttavia, l’aumentato rischio di ipotensione sintomatica non ha raggiunto la significatività statistica.

La revisione sistematica ha evidenziato che i risultati sono in linea con le attuali lineeguida sullo scompenso cardiaco, ed esprimono riserve sull’associazione sartano ed Ace inibitore. ( Xagena2007 )

Fonte: Archives of Internal Medicine, 2007


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