La doppia terapia antiaggregante ha un ruolo primario nella gestione a lungo termine dei pazienti dopo una sindrome coronarica acuta.
Tuttavia, la mortalità di questi pazienti rimane alta nonostante le attuali strategie terapeutiche.
Studi con Warfarin ( Coumadin ) in combinazione con la doppia terapia antiaggregante hanno rilevato una diminuzione dei tassi di eventi ischemici a scapito di un aumento del rischio di sanguinamento.
Sono stati valutati nuovi anticoagulanti orali, inibitori diretti del fattore Xa e inibitori diretti della trombina, in combinazione con la terapia standard post-sindrome coronarica acuta.
Rivaroxaban ( Xarelto ), un inibitore del fattore Xa, ha ridotto i tassi di eventi ischemici, ma ha aumentato i tassi di sanguinamento maggiore.
Apixaban ( Eliquis ) non ha diminuito i tassi di eventi ischemici e ha anche aumentato i tassi di sanguinamento maggiore.
Altri inibitori di del fattore Xa non sono stati studiati nella gestione a lungo termine delle sindromi coronariche acute ( ad esempio, Otamixaban ), non sono attualmente in fase di studio in sperimentazioni di fase III ( ad esempio, TAK-442 ), o il loro sviluppo è stato interrotto dal produttore ( ad esempio, Darexaban ).
L’inibitore diretto della trombina, Dabigatran ( Pradaxa ) ha dimostrato un aumento del rischio di sanguinamento maggiore di 2-4 volte con un beneficio non ben definito nel ridurre gli eventi ischemici.
L'inibitore del fattore IXa Pegnivacogin è un aptamero RNA che è stato studiato in pazienti sottoposti a cateterizzazione cardiaca, ma non è stato studiato per la gestione a lungo termine post-sindrome coronarica acuta.
Lo European Society of Cardiology Working Group on Thrombosis raccomanda l'uso di antiaggreganti antipiastrinici di recente sviluppo in aggiunta ai nuovi anticoagulanti orali ( tripla terapia ).
Molte domande rimangono circa il ruolo dei nuovi anticoagulanti orali nella gestione post-sindrome coronarica acuta nel lungo periodo.
Studi hanno valutato la doppia terapia antitrombotica rispetto alla tripla nel bilanciare efficacia e rischio di sanguinamento, ma non hanno incluso i nuovi anticoagulanti orali.
Rimane inoltre da chiarire se i nuovi anticoagulanti orali occupino un posto nella terapia post-sindrome coronarica acuta con l’avvento di antipiastrinici più potenti come Prasugrel ( Efient / Effient ) e Ticagrelor ( Brilique ). ( Xagena2013 )
Ganetsky VS et al, Pharmacotherapy 2013
Cardio2013 Farma2013