I dati dello studio MERCURY II ( Measuring Effective reduction in Cholesterol Using Rosuvastatin Therapy ) hanno fornito un’ulteriore evidenza riguardo all’efficacia della Rosuvastatina ( Crestor ) nel favorire il raggiungimento dei livelli di colesterolo indicati dalle linee guida NCEP ATP III. nei pazienti ad alto rischio.
Lo studio, della durata di 16 settimane, ha coinvolto 1993 pazienti con ipercolesterolemia primaria ed ha confrontato l’efficacia di diversi trattamenti con statine, e del successivo passaggio da Atorvastatina 10mg o 20mg o Simvastatina 20mg e 40mg a Rosuvastatina 10mg o 20mg.
I risultati hanno mostrato che oltre il 40% dei pazienti che sono passati a Rosuvastatina 10mg da Atorvastatina 10mg ha raggiunto i target di colesterolo LDL (
Nel passaggio a Rosuvastatina 10mg da Simvastatina 20mg, il 40 % dei pazienti ha raggiunto i target di colesterolo LDL rispetto al 16% di coloro che hanno continuato ad assumere Simvastatina 20mg, il 53% dei pazienti che sono passati da Simvastatina 40mg a Rosuvastatina 20mg ha migliorato i target di colesterolo LDL rispetto al 34% di quelli che sono rimasti in trattamento con Simvastatina 40mg ( p < 0.001 ).
Secondo Christie Ballantyne del Bayor College of Medicine di Houston e principale autore dello studio MERCURY II, questi dati hanno dimostrato l’efficacia di Rosuvastatina nel permettere ai pazienti ad alto rischio di raggiungere i target di colesterolo LDL stabiliti dal National Cholesterol Education Program ( NCEP ) ATP III.
Tutti i trattamenti impiegati nello studio MERCURY II sono risultati sicuri e ben tollerati. ( Xagena2006 )
Fonte: American Heart Journal, 2006
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