Lo stress psicologico acuto è associato a un brusco aumento del rischio di eventi cardiovascolari.
Il dolore intenso nei giorni successivi alla morte di una persona cara può provocare l'insorgenza di infarto miocardico, ma questo rapporto non è stato studiato in modo sistematico.
E' stata condotta un'analisi case-crossover di 1985 partecipanti provenienti dallo studio multicentrico Determinants of Myocardial Infarction Onset intervistati durante il ricovero per un infarto miocardico acuto tra il 1989 e il 1994.
E' stato confrontato il numero di decessi osservati nei giorni precedenti l'insorgenza dei sintomi di infarto miocardico con la frequenza attesa sulla base di informazioni di controllo di ogni paziente, definite come il verificarsi di decessi nel periodo da 1 a 6 mesi prima dell'infarto.
Tra i 1985 soggetti, 270 ( 13.6% ) avevano subito la perdita di una persona importante nei precedenti 6 mesi, di cui 19 entro 1 giorno dall’infarto miocardico.
Il tasso di incidenza di esordio dell'infarto miocardico acuto è stato maggiore di 21.1 volte entro le 24 ore dalla morte di una persona cara ed in continuo calo nei giorni successivi.
Il rischio assoluto di infarto miocardico entro 1 settimana dalla morte di una persona a cui si era legati è stato di 1 infarto miocardico in eccesso per 1.394 persone esposte a basso rischio ( 5% ) di infarto a 10 anni e di 1 per 320 tra i soggetti ad alto rischio ( 20% ) a 10 anni .
In conclusione, il dolore per la morte di una persona cara è stato associato a un aumentato rischio di infarto miocardico acuto nei giorni successivi all'evento. L'impatto può essere più forte fra gli individui ad alto rischio cardiovascolare. ( Xagena2012 )
Mostofsky E et al, Circulation 2012; 125: 491-496
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