La maggior parte delle morti improvvise e/o aritmiche ( SAD ) nei pazienti con malattia coronarica si verifica in quelli senza grave disfunzione sistolica, per i quali mancano strategie per la prevenzione della morte improvvisa.
Si è cercato di fornire stime di morte improvvisa e/o aritmica rispetto ad altre cause concorrenti di morte nei pazienti con malattia coronarica senza grave disfunzione sistolica per individuare sottogruppi ad alto rischio che possano essere l’obiettivo di futuri studi di prevenzione delle morti improvvise e/o aritmiche.
Uno studio prospettico di coorte osservazionale ha incluso 135 Centri clinici negli Stati Uniti e in Canada e in totale 5.761 partecipanti con cardiopatia ischemica che non qualificati per la terapia con defibrillatore cardioverter impiantabile ( ICD ) di prevenzione primaria basata sulla frazione di eiezione ventricolare sinistra ( FEVS ) di oltre il 35% o classe di insufficienza cardiaca New York Heart Association ( FEVS maggiore del 30%, NYHA I ).
Sono stati valutati i fattori di rischio clinici misurati al basale che hanno incluso età, FEVS e classe di insufficienza cardiaca NYHA.
Il risultato principale era l’esito primario di morte improvvisa e/o aritmica, che è un composito di morte improvvisa e/o aritmica e arresto da fibrillazione ventricolare resuscitato.
L'età media della coorte era di 64 anni.
Durante una mediana di 3.9 anni, l'incidenza cumulativa di morte improvvisa e/o aritmica e non-SAD è stata rispettivamente del 2.1% e del 7.7%.
La morte improvvisa e/o aritmica è stata la modalità più comune di morte cardiovascolare con 114 su 202 morti cardiache ( 56% ), sebbene la morte non-cardiaca fosse la principale modalità di morte in questa popolazione.
L'incidenza cumulativa a 4 anni di morte improvvisa e/o aritmica è stata più bassa nei soggetti con FEVS superiore al 60% ( 1.0% ) e più alta tra quelli con FEVS compresa tra il 30% e il 40% ( 4.9% ) e insufficienza cardiaca di classe III/IV ( 5.1% ); tuttavia, l'incidenza cumulativa di non-SAD è stata analogamente elevata in questi ultimi sottogruppi ad alto rischio.
I pazienti con una FEVS moderatamente ridotta ( 40-49% ) hanno presentato una maggiore probabilità di morire di morte improvvisa e/o aritmica, mentre quelli con insufficienza cardiaca di classe II ed età avanzata hanno avuto più probabilità di morire di non-SAD.
In conclusione, in una popolazione di pazienti con malattia coronarica senza grave disfunzione sistolica, la morte improvvisa e/o aritmica rappresenta una percentuale significativa della mortalità complessiva.
La FEVS moderatamente ridotta, l'età e la classe NYHA hanno distinto SAD e non-SAD, mentre altri marcatori sono stati ugualmente associati a entrambe le modalità di morte.
Il rischio assoluto e proporzionale di morte improvvisa e/o aritmica è variato significativamente tra i sottogruppi clinici, ed entrambi dovranno essere massimizzati negli sforzi futuri di stratificazione del rischio. ( Xagena2018 )
Chatterjee NA et al, JAMA Cardiol 2018; 3: 591-600
Cardio2018