Nei pazienti con infarto STEMI ( infarto miocardico con sopraslivellamento ST ), l’infusione GIK ( Glucosio – Insulina – Potassio ) eseguita il prima possibile all’arrivo in ospedale, non fornisce alcun beneficio, anzi può essere dannosa.
Ricercatori hanno condotto un’analisi dei dati di 22.943 pazienti con infarto miocardico acuto e sopraslivellamento ST, che avevano preso parte agli studi OASIS-6 GIK e CREATE-ECLA GIK.
I pazienti erano stati assegnati in modo casuale a ricevre una soluzione GIK, contenente 25% Glucosio, 50 U/l di Insulina ed 80 mEq di Potassio, infusa a 1,5 ml/kg/ora per 24 ore, oppure nessuna infusione.
A 6 mesi nello studio OASIS-6 non è stata osservata una differenza significativa nell’incidenza di morte, insufficienza cardiaca, e dell’endpoint composito morte o insufficienza cardiaca, tra il gruppo infusione GIK ed il gruppo controllo.
L’analisi dei dati combinati dello studio OASIS-6 GIK e dello studio CREATE-ECLA GIK, ha evidenziato che a 3 giorni, l’incidenza di mortalità nel gruppo infusione GIK era più alta, rispetto a quella nel gruppo di controllo ( 6.2% versus 5.5%; hazard ratio, HR=1.13; p=0.03 ).
Tuttavia questa differenza non è stata più riscontrata a 30 giorni ( 9.7% versus 9.3% ).
Per meglio comprendere il possibile effetto dannoso dell’infusione GIK, i Ricercatori hanno compiuto un’analisi post hoc.
E’ stato osservato che nei pazienti trattati con infusione GIK, la glicemia, la potassiemia ed il guadagno netto di fluidi, erano più alti.
Dopo aggiustamento per questi fattori, non è stata più osservata l’aumentata mortalità a 3 giorni.
L’analisi ha mostrato che il danno precoce, causato dall’infusione GIK, era dovuto all’aumento dei livelli di glicemia, potassiemia e del guadagno netto dei fluidi. ( Xagena2007 )
Fonte: Journal of American Medical Association, 2007
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