Un semplice test di laboratorio per la generazione della trombina potrebbe essere utile nell’identificare i pazienti a rischio di tromboembolia venosa recidivante.
Dopo aver interrotto il trattamento anticoagulante entro 5-8 anni, un terzo dei pazienti va incontro a recidive di tromboembolia venosa, con una mortalità del 5%.
A queste conclusioni è giunto uno studio di Ricercatori austriaci che ha interessato 914 pazienti che stavano prendendo parte all’Austrian Study on Recurrent VTE.
Durante il corso dello studio, l’11% dei pazienti ha sofferto di una recidiva di tromboembolia venosa; di questi, 58 hanno sviluppato trombosi venosa profonda e 42 embolia polmonare.
I pazienti senza recidiva di tromboembolia venosa hanno presentato una più bassa generazione di trombina rispetto ai pazienti in cui la recidiva si è presentata.
I pazienti con generazione di trombina compresa tra 300 e 400nM hanno presentato un rischio relativo ( RR ) inferiore del 58% rispetto ai soggetti con generazione di trombina superiore a 400nM; il rischio era inferiore del 63% per valori più bassi di 300nM.
Dopo 4 anni, la probabilità di recidiva è stata del 6.5% tra i pazienti con generazione della trombina inferiore a 400nM contro il 20% per i pazienti con valori più alti ( p < 0.001 ).
Lo studio ha indicato che i pazienti con generazione di trombina inferiore a 400nM, che rappresentavano i due terzi dei pazienti, hanno presentato un rischio di recidive più basso del 60%. ( Xagena2006 )
Fonte: Journal of American Medical Association, 2006
Cardio2006