Un’analisi post hoc dello studio VALIANT ( Valsartan in Acute myocardial iNfarcTion ) ha mostrato che valori pressori sistolici sai elevati che bassi dopo infarto miocardico acuto sono associati ad un aumentato rischio di successivi eventi cardiovascolari.
Lo studio VALIANT aveva arrulato 14.703 pazienti con disfunzione ventricolare sinistra, insufficienza cardiaca o entrambi; la pressione sistolica era maggiore di 100 mmHg dopo infarto miocardico ( 12 ore –10 gironi ).
Un totale di 8.575 pazienti presentava ipertensione prima dell’infarto miocardico, e di questi molti erano in trattamento con farmaci antipertensivi.
I pazienti con precedente ipertensione presentavano un aumentato rischio di ictus, ospedalizzazione per insufficienza cardiaca, morte cardiovascolare, ed outcome combinato di morte cardiovascolare, infarto miocardico, ospedalizzazione per scompenso cardiaco, ictus o morte improvvisa o arresto cardiaco resuscitato nell’anno successivo all’infarto miocardico, rispetto ai pazienti senza storia di ipertensione ( hazard ratio, HR= 1,27; 1,19; 1,11; e 1,13 rispettivamente ).
Dei 10.532 pazienti in cui, nel corso di 6 mesi, non si era manifestato un evento cardiovascolare, il 14,5% presentava un’elevata pressione sistolica ( > 140 mmHg ), mentre il 5,7% aveva bassi valori di pressione sistolica ( < 100 mmHg ), tra 1 e 6 mesi dopo infarto miocardico.
Rispetto ai pazienti con normali valori di pressione sanguigna nel post-infarto, i pazienti con bassa pressione sanguigna presentavano un aumentato rischio di scompenso cardiaco ( HR=1,49 ), morte cardiovascolare ( HR=1,48 ), morte per tutte la cause ( HR=1,46 ), e outcome cardiovascolare combinato ( HR=1,32 ).
I pazienti con elevati valori di pressione sistolica durante il periodo post-infartuale, compreso tra 1 e 6 mesi, hanno presentato un aumento significativo del rischio di ictus ( HR=1,64 ) e dell’outcome cardiovascolare combinato ( HR = 1,41 ). ( Xagena2007 )
Fonte: Hypertension, 2007
Cardio2007