In una meta-analisi, gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II, anche noti come sartani, sono stati associati a rischio di sviluppo di tumori, con un significativo aumento del 25% del rischio di tumore polmonare.
L’NNT ( numero di pazienti da trattare ) è risultato pari a 1 eccesso di tumore ogni 105 pazienti trattati per 4 anni con gli inibitori del recettore dell’angiotensina II. Questo dato diventa significativo se si considera l’elevato numero di pazienti che assumono questi farmaci.
La meta-analisi è stata compiuta da Ricercatori del Case Western Reserve University a Cleveland negli Stati Uniti, ed ha utilizzato i dati di 61.950 pazienti di 5 studi clinici; la maggior parte dei pazienti in questa meta-analisi ( 85.7% ) aveva assunto Telmisartan ( Micardis ). I pazienti rimanenti erano stati trattati con Losartan ( Cozaar; in Italia: Lortaan ), e Candesartan ( Atacand; in Italia: Ratacand ).
I pazienti trattati con i sartani hanno presentato un aumento significativo del rischio di nuova insorgenza di tumori rispetto ai controlli ( 7.2% versus 6%; risk ratio, RR=1.08; p=0.016 ).
Tra i tumori, solo l’incidenza di cancro del polmone è risultata significativamente più alta tra i pazienti del gruppo sartano, rispetto ai controlli ( 0.9% versus 0.7%; RR=1.25; p=0.001 ).
E’ stata riscontrata una tendenza verso un aumentato rischio di cancro della prostata tra gli utilizzatori degli antagonisti del recettore dell’angiotensina II.
I sartani sono una classe di farmaci antipertensivi che trova ampio impiego nello scompenso cardiaco e nella nefropatia diabetica.
Il primo studio a mostrare che un sartano era collegato al tumore è stato lo studio CHARM ( Circulation 2004 ), in cui era stato impiegato il Candesartan; gli Autori avavno concluso che la scoperta era frutto del caso.
Non è noto se altri sartani [ Irbesartan ( Avapro; in Italia: Aprovel ), Valsartan ( Diovan, in Italia: Tareg ), Olmesartan ( Benicar; in Italia: Olmetec ), Eprosartan ( Teveten; in Italia: Tevetenz ) ] siano associati in modo significativo ad un incremento del rischio di tumore; ciò è dovuto ai pochi dati disponibili.
( Xagena2010 )
Fonte: Lancet Oncology, 2010
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