Lo studio ACTIVE I ( Atrial Fibrillation Clopidogrel Trial with Irbesartan Prevention of Vascular Events ) ha valutato il possibile ruolo di Irbesartan ( Avapro, Karvea ), un bloccante del recettore dell'angiotensina, nella prevenzione degli eventi cardiovascolari nei pazienti con fibrillazione atriale.
Irbesartan non ha ridotto l’endpoint composito di ictus, infarto miocardico o morte per cause vascolari.
Durante la presentazione dello studio nel corso dell’European Society of Cardiology ( ESC ) Congress 2009, non era stata evidenziata alcuna riduzione nell’endpoint primario composito di ictus, infarto miocardico, morte per cause vascolari, o ospedalizzazione per insufficienza cardiaca, ma era stata osservata una riduzione del 14 % dell'ospedalizzazione per scompenso cardiaco, un endpoint secondario.
Lo studio, pubblicato su The New England Journal of Medicine, ha riguardato pazienti inclusi nel Programma clinico ACTIVE, che ha compreso due studi su pazienti con fibrillazione atriale ed uno o più fattori aggiuntivi di rischio per l'ictus: lo studio ACTIVE-W: un confronto tra Warfarin e l'associazione Clopidogrel e Aspirina; lo studio ACTIVE-A con pazienti non-adatti al trattamento con Warfarin.
Tra i 9.016 pazienti inclusi nello studio ACTIVE I, il tasso di ictus, infarto miocardico e mortalità per eventi vascolari è risultato equivalente nei due gruppi, pazienti trattati con Irbesartan e pazienti che hanno ricevuto placebo.
L'aggiunta di scompenso cardiaco all’endpoint composito non ha modificato i risultati.
L’ospedalizzazione per insufficienza cardiaca è stata inferiore dello 0.5% tra i pazienti trattati con Irbesartan, un beneficio che si è tradotto in una riduzione relativa del 14%.
Nel complesso, è stato osservato un trend di riduzione dell’incidenza di ictus e di attacco ischemico transitorio ( TIA ); questo risultato non ha raggiunto la significatività statistica e dovrebbe pertanto essere interpretato con cautela.
La differenza di pressione arteriosa sistolica tra i bracci di trattamento è stata solamente di 2.9 mmHg.
Secondo gli Autori questa modesta riduzione della pressione arteriosa potrebbe essere stato uno dei motivi alla base della mancanza di benefici osservati con Irbesartan. ( Xagena2011 )
Fonte: The New England Journal of Medicine, 2011
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