Il danno cardiaco è molto diffuso nei cocainomani asintomatici. Ciò potrebbe indicare la necessità di uno screening a lungo termine negli utilizzatori anche quando sono asintomatici.
Uno studio ha valutato in modo prospettico la prevalenza del danno miocardico in 30 cocainomani ( 83% maschi ) con un'età media di 39 anni e senza precedenti di malattia cardiovascolare.
I ricercatori hanno condotto un'ampia valutazione umorale, clinica e strumentale che comprendeva misurazione del peptide B natriuretico e della troponina di tipo 1, ecocardiografia, test dello stress da sforzo, elettrocardiogramma nelle 24 ore ( ECG ) e risonanza magnetica cardiovascolare.
I partecipanti sono stati valutati 48 ore dopo la sospensione della Cocaina.
I risultati hanno rivelato che i marcatori bioumorali di coinvolgimento cardiaco, tra cui adrenalina e troponina I, sono risultati negativi in tutti i soggetti tranne uno. Anomalie lievi dell'ECG a riposo, tra cui la mancanza della normale progressione dell'onda R, sono state osservate in 15 soggetti.
L'ecocardiografia ha dimostrato anomalie di movimento della parete in 12 individui. La valutazione alla risonanza magnetica cardiovascolare ha dimostrato che l'83% dei partecipanti aveva coinvolgimento del miocardio, il 73% aveva fibrosi ( 23% ischemica, 50% non-ischemica ) e il 47% aveva edema.
L'edema del miocardio è un indicatore di danni recenti, ed è potenzialmente reversibile, mentre la fibrosi miocardica è irreversibile.
In conclusione, questo studio ha indicato un'alta prevalenza ( 83% ) di danno miocardico strutturale asintomatico nei cocainomani. È tuttavia necessario essere cauti, in quanto questi risultati, ottenuti da cocainomani con una diagnosi psichiatrica, in fase di riabilitazione, potrebbero non essere applicabili alla maggior parte dei consumatori di cocaina a scopo ricreativo ( occasionali, nel fine settimana ).
La piccola dimensione del campione suggerisce la necessità di conferma attraverso studi su una popolazione più ampia. ( Xagena2011 )
Fonte: Heart, 2011
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