L'attività sessuale può essere ragionevolmente praticata dai pazienti con scompenso cardiaco compensato e/o lieve ( classe NYHA I o II ) ( Classe IIa, livello di evidenza B ).
L'attività sessuale non è consigliata ai pazienti con insufficienza cardiaca scompensata o avanzata ( classe NYHA III o IV ), fino a quando la loro condizione non si è stabilizzata e viene gestita in modo ottimale ( classe III, livello di evidenza C ).
Alterazioni emodinamiche, vascolari, ormonali e neuro-ormonali possono contribuire alla disfunzione sessuale che si verifica comunemente nei pazienti con scompenso cardiaco.
Dal 60% all’87% circa dei pazienti con insufficienza cardiaca segnala problemi sessuali, tra cui una marcata diminuzione del desiderio e della attività sessuale, con un quarto dei pazienti che segnala la completa interruzione della attività sessuale.
La funzione sessuale è correlata con lo stato sintomatico ( ad esempio, classe funzionale NYHA e test di camminata di 6 minuti ), ma non con la frazione di eiezione.
È interessante notare che molti pazienti con insufficienza cardiaca pongono maggiore importanza al miglioramento della qualità di vita ( compresa l'attività sessuale ) che al miglioramento della sopravvivenza.
Il trattamento medico ottimale dei pazienti con scompenso cardiaco aumenta la probabilità di un'attività sessuale sicura e soddisfacente. L'esercizio fisico migliora la qualità della vita in pazienti con insufficienza cardiaca e può favorevolmente influenzare la loro attività sessuale.
Ai pazienti con insufficienza cardiaca che soffrono di mancanza di respiro o affaticamento durante l'attività sessuale può essere consigliato l'utilizzo di una posizione che contribuisce a diminuire il più possibile il livello di sforzo fisico durante il coito, e di interrompere l’attività se si verifica dispnea.
La sicurezza della attività sessuale può ragionevolmente ritenersi correlata alla gravità sintomatica della insufficienza cardiaca e all’eventuale scompenso del paziente.
Studi che hanno coinvolto pazienti con insufficienza cardiaca stabile hanno dimostrato che per questi pazienti è sicuro impegnarsi in attività sessuali. ( Xagena2012 )
Levine GN et al, Circulation 2012; 125: 1058-1072
Cardio2012