L’anemia può causare effetti indesiderati nei pazienti con coronaropatia.
Tuttavia i benefici della trasfusione di sangue nei pazienti anziani con infarto miocardico acuto e con vari gradi di anemia, sono ancora controversi.
I Ricercatori della Divisione delle Malattie Cardiovascolari della Brown University Medical School di Providence (Usa) hanno condotto uno studio retrospettivo su 78.974 pazienti ricoverati per infarto miocardico acuto.
I pazienti sono stati classificati in base al valore dell’ematocrito al momento del ricovero.
I pazienti con basso ematocrito sono risultati avere la più alta incidenza di mortalità a 30 giorni.
La trasfusione di sangue è stata associata ad una riduzione della mortalità a 30 giorni tra i pazienti con ematocrito all’ammissione compreso tra 5-24% e 30,1-33%.
Non sono stati invece osservati effetti positivi nei soggetti con ematocrito più alto.
Pertanto gli Autori hanno concluso che la trasfusione di sangue è associata ad una minore mortalità nel breve periodo nei pazienti anziani con infarto miocardico acuto nel caso in cui l’ematocrito basale sia inferiore al 30%
Wu WC et al, N Engl J Med 2001; 345: 1240-1236
( Xagena2001 )