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Procedure chirurgiche ed ibride per la fibrillazione atriale


Diversi studi retrospettivi hanno cercato di chiarire se la fibrillazione atriale ( FA ) pre-operatoria rappresenti un fattore di rischio per un esito meno-favorevole.
Uno studio retrospettivo di grandi dimensioni, che ha interessato 9.796 pazienti, ha dimostrato che la fibrillazione atriale non sembra avere alcun effetto sulla mortalità in ambito ospedaliero, tuttavia produce un aumento del 55% del rischio di mortalità tardiva o di riammissioni in ospedale per cause cardiovascolari.

Una recente analisi retrospettiva ha dimostrato che il tasso di sopravvivenza a 5 anni è significativamente più alto nei pazienti con ritmo sinusale preoperatorio ( 86.8% ), rispetto a coloro che hanno sofferto di fibrillazione atriale ( 67.1% ).

Secondo diversi studi retrospettivi con ampi database, l’ablazione della fibrillazione atriale sembra abbassare il tasso di recidive di fibrillazione atriale e il rischio di eventi tromboembolici; questo ha portato a nuove raccomandazioni nelle lineeguida della fibrillazione atriale, con una raccomandazione di Classe IIA ma livello di evidenza C, che indica la mancanza di studi randomizzati.

Nei pazienti con fibrillazione atriale persistente, è stata sviluppata una nuova procedura ablativa che associa una lesione box nell’atrio sinistro mediante radiofrequenza ( RF ) bipolare per via epicardica, con lesioni dell’atrio destro e lesioni endocardiche, quando necessario.
Dopo 28 mesi di follow up, è stato riscontrato un tasso del 90% di libertà da fibrillazione atriale, con una bassissima incidenza di complicanze.

Un'altra procedura ablativa ibrida con lesioni per via epicardica mediante radiofrequenza bipolare con approccio toracoscopico e lesioni endocardiche convenzionali mediante radiofrequenza per la creazione di una lesione box, linea mitrale e in alcuni casi lesioni del lato destro, ha mostrato libertà da fibrillazione atriale nel 85-92% dei casi.
Il tasso di tachicardie da rientro nell’atrio sinistro è risultato inferiore al 5%.

Un nuovo dispositivo chirurgico che ha utilizzato una legatura percutanea epicardica dell’appendice atriale sinistra a torace chiuso, ha registrato un tasso di successo del 96% nella legatura completa senza cavità residue. ( Xagena2013 )

Fonte: Società Europea di Cardiologia ( ESC ) Congresso, 2013

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