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Infarto miocardico, i pazienti statunitensi vivono più a lungo dei pazienti canadesi

 
Un precedente sottostudio del GUSTO-I aveva mostrato migliori outcome nel breve periodo per i pazienti statunitensi che per i pazienti canadesi, con infarto miocardico acuto con sopraslivellamento ST ( STEMI ).
  Ricercatori dell’Alberta University in Canada hanno valutato se le differenze evidenziate nello studio GUSTO-I tra pazienti statunitensi ed i pazienti canadesi avessero un impatto sulla mortalità a 5 anni.
  Sono stati analizzati i dati di mortalità di 23.105 pazienti statunitensi e 2.898 pazienti canadesi, arruolati nello studio GUSTO-I.
  La percentuale di mortalità a 5 anni è stata del 19,6% tra i pazienti statunitensi e 21,4% tra i pazienti canadesi ( p = 0,02 ).
  La percentuale di rivascolarizzazione in ambiente ospedaliero negli Usa è risultata essere quasi 3 volte superiore rispetto a quella canadese: 30,5% versus 11,4% per l’angioplastica, e 13,1% versus 4% per il bypass. ( p < 0,01 per entrambi ).
  La differenza di mortalità tra i pazienti statunitensi e canadesi, secondo gli Autori, trova spiegazione nel maggior impiego da parte dei medici canadesi dei farmaci trombolitici ( tPA, Streptochinasi ) nel trattamento dell’infarto miocardico acuto con sopraslivellamento ST, mentre negli Usa vengono adottati approcci più invasivi. ( Xagena2004 )

Kaul P et al, Circulation 2004, Published online

Cardio2004

 


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