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Associazione tra il cambiamento nella attività ambulatoriale giornaliera e gli eventi cardiovascolari in persone con ridotta tolleranza al glucosio


Non è ben definito il grado di cambiamento della attività fisica per modificare il rischio di malattia cardiovascolare nei soggetti ad alto rischio.

Uno studio ha valutato se l’attività fisica al basale e il suo cambiamento valutati in modo oggettivo in ambulatorio fossero associati al rischio di un evento cardiovascolare in individui ad alto rischio cardiovascolare con diminuita tolleranza al glucosio.

Sono stati analizzati i dati prospettici dallo studio NAVIGATOR che ha coinvolto 9.306 individui con ridotta tolleranza al glucosio, reclutati in 40 Paesi nel periodo 2002-2004.

Inoltre i partecipanti avevano anche una malattia cardiovascolare ( se l’età era uguale o superiore a 50 anni ) o almeno un ulteriore fattore di rischio cardiovascolare ( se l’età era uguale o superiore a 55 anni ).

I partecipanti sono stati seguiti per eventi cardiovascolari ( definiti come mortalità cardiovascolare, ictus non-fatale o infarto del miocardio ) per 6 anni in media e l’attività ambulatoriale è stata valutata con un pedometro al basale e a 12 mesi.

Modelli a rischi proporzionali aggiustati di Cox sono stati utilizzati per quantificare l’associazione e il cambiamento dell’attività ambulatoriale ( dal basale a 12 mesi ) con il rischio di un successivo evento cardiovascolare, dopo aggiustamento per ciascuno degli altri e per potenziali variabili confondenti.

Durante un follow-up di 45.211 anni-persona, si sono manifestati 531 eventi cardiovascolari.

L’attività ambulatoriale basale ( hazard ratio per 2000 passi al giorno, HR=0.90 ) e il cambiamento nell’attività ambulatoriale ( HR=0.92 ) sono risultati inversamente associati al rischio di un evento cardiovascolare.

I risultati per il cambiamento nella attività ambulatoriale non si sono modificati quando aggiustati anche per cambiamenti nell’indice di massa corporea ( BMI ) e altre potenziali variabili confondenti a 12 mesi.

In conclusione, in individui ad alto rischio cardiovascolare con ridotta tollerabilità al glucosio, sia i livelli basali di attività fisica ambulatoriale, sia il cambiamento nella attività ambulatoriale hanno mostrato una associazione inversa con il successivo rischio di un evento cardiovascolare. ( Xagena2014 )

Yates T et al, Lancet 2014; 383: 1059-1066

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