L’insufficienza cardiaca congestizia sta diventando un problema di ampie dimensioni per la sanità pubblica.
Uno studio ha valutato il rischio di sviluppare un’insufficienza cardiaca manifesta nel corso della vita.
Sono stati seguiti 3.757 uomini e 4.472 donne dal 1971 al 1996 per 124.262 persone-anno.
Le persone studiate appartenevano al Framingham Heart Study, e non presentavano insufficienza cardiaca congestizia al basale.
Nel corso del periodo di follow-up 583 persone hanno sviluppato insufficienza cardiaca e sono decedute 2002 persone senza una precedente insufficienza cardiaca congestizia.
All’età di 40 anni il rischio di insufficienza cardiaca nel corso della vita è risultato essere del 21% (18%-23,2%) per gli uomini e del 20,3% (18,2%-22,5%) per le donne.
Il rischio di sviluppare insufficienza cardiaca nel corso della vita è raddoppiato nei soggetti con pressione sanguigna superiore o uguale a 160/100 rispetto a quelli con valori inferiori a 140/90mmHg
Ad un’analisi secondaria che ha coinvolto soggetti che hanno sviluppato insufficienza cardiaca congestizia senza un precedente infarto miocardico, a 40 anni , il rischio nel corso della vita di insufficienza cardiaca è risultato essere dell’11,4% (9,6%-13,2%) per gli uomini e del 15,4% (13,5%-17,3%) per le donne.
Da questo studio emerge che il rischio nel corso della vita di insufficienza cardiaca è di 1 su 5 sia per gli uomini che per le donne.
Il rischio di insufficienza cardiaca in assenza di infarto miocardio , nel corso della vita , è di 1 su 9 per gli uomini e di 1 su 6 per le donne.
Per ridurre l’incidenza di insufficienza cardiaca è pertanto necessario tenere sotto controllo la pressione sanguigna e prevenire l’infarto miocardico. ( Xagena2000 )
Lloyd-Jones DM et al, Circulation 2002 ; 106: 3068-3072