Una meta-analisi ( Wald DS et al , BMJ 2002 ; 325 : 1202 – 1206 ) ha valutato la relazione esistente tra livelli plasmatici di omocisteina , e cardiopatia ischemica , trombosi venosa profonda ed embolia polmonare , ed ictus , e l’effetto sulla riduzione dell’iperomocisteinemia nella prevenzione degli eventi cardiovascolari.
Sono stati analizzati 72 studi , in cui era stata determinata l’incidenza di una mutazione nel gene MTHFR ( mutazione che provoca un aumento dei livelli di omocisteinemia ) e 20 studi prospettici in cui erano stati misurati i livelli di omocisteinemia ed il rischio di malattia.
Dalla meta-analisi è emersa una significativa associazione tra alti livelli di omocisteina e malattie cardiovascolari.
E’ stato osservato che un aumento di 5 micromoli/litro nella concentrazione plasmatica di omocisteina produce un odds ratio ( rapporto tra le quote ) di 1,42 ( negli studi genetici ) e 1,32 ( negli studi prospettici ) per la cardiopatia ischemica ; 1,60 ( negli studi genetici ) per la trombosi venosa profonda con o senza embolia polmonare; 1,65 ( negli studi genetici ) e 1,58 ( negli studi prospettici ) per l’ictus.
Sulla base di questi dati la riduzione delle concentrazioni di omocisteina di 3 micromoli/litro mediante assunzione di acido folico , potrebbe ridurre il rischio di cardiopatia ischemica del 16% , di trombosi venosa profonda del 25% e di ictus del 24%. ( Xagena2003 )
Cardio2003