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Studio CVD-Real: gli inibitori di SGLT-2 riducono significativamente l'ospedalizzazione per scompenso cardiaco e la mortalità


Sono stati presentati i risultati del CVD-Real, un ampio studio real-world evidence che ha valutato il rischio di ospedalizzazione per scompenso cardiaco e mortalità per tutte le cause in pazienti con diabete di tipo 2, trattati con una nuova classe di farmaci per il diabete chiamati inibitori dell’SGLT-2 ( SGLT-2i ).

Lo studio CVD-REAL è stato condotto su oltre 300.000 pazienti, l’87% dei quali non aveva mai presentato patologie cardiovascolari, da sei diversi Paesi.
Lo studio ha mostrato che, all’interno di questa ampia popolazione di pazienti con diabete mellito di tipo 2, il trattamento con inibitori di SGLT-2 ( Dapagliflozin, Canagliflozin, Empagliflozin ), rispetto ad altri antidiabetici, ha ridotto il tasso di ospedalizzazione per scompenso cardiaco del 39% ( p inferiore a 0.001 ) e la mortalità per tutte le cause del 51% ( p inferiore a 0.001 ).
Per l’endpoint composito di ospedalizzazione per scompenso cardiaco e mortalità per tutte le cause la riduzione è risultata pari al 46% ( p inferiore a 0.001 ).

Le persone con diabete mellito di tipo 2 hanno un rischio di scompenso cardiaco 2-3 volte maggiore e un aumentato rischio di avere un infarto miocardico o un ictus.
Inoltre circa il 50% dei decessi nei diabetici di tipo 2 è causato da patologie cardiovascolari.

L’analisi sulle ospedalizzazioni per scompenso cardiaco è stata condotta su dati anonimi di pazienti provenienti da Danimarca, Germania, Norvegia, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti. Tra i pazienti trattati con inibitori di SGLT2, il 41.8% aveva assunto Dapagliflozin, il 5.5% Empagliflozin e il 52.7% Canagliflozin.

L’analisi sulla mortalità per tutte le cause è stata condotta su dati anonimi di pazienti provenienti da Danimarca, Norvegia, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti. Tra i pazienti trattati con inibitori di SGLT2, il 51.0% aveva assunto Dapagliflozin, il 6.7% Empagliflozin e il 42.3% Canagliflozin.

Questa è la prima di diverse analisi comparative del CVD-REAL.

Gli inibitori dei cotrasportatori di sodio-glucosio agiscono rimuovendo il glucosio attraverso i reni.
Questi farmaci migliorano il controllo glicemico, e vengono impiegati in monoterapia, quando la dieta e l’esercizio fisico non forniscono da soli un controllo adeguato della glicemia nei pazienti nei quali l’impiego di Metformina è ritenuto inappropriato a causa di intolleranza, o in associazione con altri medicinali ipoglicemizzanti inclusa l’Insulina, quando questi insieme a dieta ed esercizio fisico, non forniscono un controllo adeguato della glicemia. ( Xagena2017 )

Fonte: AstraZeneca, 2017

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