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Lo smog può essere associato a malattie cardiache solo nei pazienti con precedente diagnosi di malattia coronarica


Analizzando più di 16.000 infarti del miocardio che sono stati trattati nella zona di Salt Lake City nello Utah ( USA ) nel periodo 1993-2014, i ricercatori hanno trovato una significativa associazione tra i giorni con cattiva qualità dell'aria e l'incidenza del tipo più grave di infarto, infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST ( STEMI ), ma solo nei pazienti con precedente diagnosi di malattia coronarica ( CAD ).

In questo studio, i ricercatori hanno esaminato 16.314 infarti miocardici trattati negli ospedali appartenenti a Intermountain Healthcare, incentrando l’attenzione su infarto STEMI, infarto non-STEMI ( NSTEMI ), e angina instabile.

L’infarto STEMI è il tipo più grave perché comporta il blocco totale di un'arteria coronaria, che poi causa la necrosi di una ampia porzione del muscolo cardiaco per mancanza di ossigeno.

Questi infarti miocardici si sono manifestati in persone che risiedevano nella zona dove sono stati trattati o nelle sue vicinanze; ciò ha permesso ai ricercatori di determinare il livello di qualità dell'aria durante il periodo di insorgenza dell’infarto.

Non è stata riscontrata alcuna associazione tra la qualità dell'aria e l'incidenza di infarto del miocardio per le persone senza una storia di malattia coronarica, ma la probabilità di sviluppare un infarto STEMI è stata di circa il 15% più elevata per le persone con malattia coronarica che erano state esposte a più di 25 microgrammi di fine particolato per metro cubo d'aria ( 25 mcg/m3 ).
Non ci sono state significative associazioni tra l'esposizione a PM2.5 e gli altri tipi di infarto miocardico. ( Xagena2015 )

Fonte: Scientific Sessions dell'American Heart Association, 2015

Cardio2015



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